I posti saranno purtroppo limitati, in conseguenza delle norme sul distanziamento in platea. Pertanto, vi invitiamo a prenotare per tempo, contattandoci con uno dei seguenti metodi (prenotazioni attive da giovedì 15 luglio):
– prenotazioni telefoniche, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, al numero 0578 75 51 18 (solo in caso di mancato funzionamento della linea fissa: 338 76 46 516 o 0578 75 52 73);
– online sul sito: www.teatropovero.it

Ricordiamo che dopo l’inizio dello spettacolo sarà vietato l’ingresso anche ai posti prenotati, dunque il ritiro dei biglietti andrà effettuato per tempo presso la biglietteria all’ingresso della piazza.

La Taverna di Bronzone sarà aperta, senza prenotazione, dalla cena di sabato 31 luglio e per tutta la durata dello spettacolo, sia a pranzo che a cena.

Da sabato 31 agosto a domenica 15 agosto andrà in scena il 55° autodramma del Teatro Povero di Monticchiello, “Inneschi”. Una drammaturgia partecipata da un intero paese che si interroga su questioni cruciali per la comunità e in cui chi guarda può di riflesso riconoscersi e ritrovarsi. Tradizione sperimentale che ogni anno propone un nuovo testo, lo spettacolo del Teatro Povero di Monticchiello è ideato, discusso e recitato dagli abitanti attori. Ogni estate ‘in piazza’ nello splendido borgo della Val d’Orcia.

2021. Nella nostra cronologia pubblica condivisa, ancora un anno di speciale tensione, di difficoltà e dolori, di interrogativi sul futuro più o meno immediato; un anno ancora, poi, di stancante compressione della dimensione sociale delle nostre vite, teatro compreso: una “compagnia di comunità”, come la nostra, vive di incontri e assemblee, scambi e scontri, passioni, sforzi da attraversare assieme… Percorsi per elaborare conflitti e per costruire, infine, un senso condiviso del proprio vissuto, la trama leggera dello stare assieme. In fondo, la vera ragione del nostro esserci.
Nonostante tutto, dunque, un obiettivo essenziale:  tornare in piazza, non arrendersi alle difficoltà; celebrare ancora una volta questo rito per noi prezioso, realizzare il nostro nuovo autodramma…

Inneschi, 55° autodramma del Teatro Povero
“La casa brucia”, ha detto qualcuno. Cosa accadrebbe, allora, se proprio dalle fondamenta di una casa, sullo sfondo di una natura che sembra arrabbiata, incattivita, pronta a mordere e rabbiosa, emergesse improvvisamente un rischio davvero mortale, un pericolo che accomuna tutti? Eccolo, dunque, concreto e ineludibile come può essere un ordigno, il frutto avvelenato di un passato che rende incerto il futuro, che incombe sul presente; eppure, fino all’ultimo, per lo più rimosso e taciuto… Eredità spiacevole, certo, che inevitabilmente avvia conflitti latenti tra generazioni, tra chi è venuto prima e chi dopo; risentimenti e recriminazioni cui ormai si stenta a porre rimedio e che nessuna classe dirigente, ottusa magari da miopie di guadagni sterili quanto insensati, sembra più in grado di ricomporre.

Mentre si intravedono così sempre maggiori conflittualità, inneschi ormai vicini al punto di non ritorno, potremo forse allora provare a far tesoro di un attimo di lucida visionarietà, che ci ricordi  la capacità di rinsaldare legami interrotti, progettare ancora assieme, assumersi responsabilità che incrociano ieri, oggi e domani; come già è stato, ma come, da tempo, sembriamo aver voluto dimenticare.

Teatro Povero di Monticchiello